sabato 19 gennaio 2008

La globalizzazione:croce e delizia dell'economia Mondiale

La globalizzazione, cioè il processo di integrazione economica della maggior parte dei paesi del mondo che si è sviluppato soprattutto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, è spesso oggetto di critiche in quanto non sempre produce risultati positivi sperati. Alcuni effetti come l’incremento del reddito, la mobilità dei capitali e i numerosi investimenti dovuti alla possibilità di accesso ad un numero superiore di strumenti finanziari, è generato dalla maggior produttività dei paesi poveri che si specializzano nella produzione di beni ad alta intensità lavorativa, mentre i paesi più ricchi in produzioni tecnologicamente più avanzate.Ciò però, produce negativamente una concorrenza di tipo distruttivo che conduce alla deindustrializzazione delle economie più ricche e leviga la coesione sociale a causa di una distribuzione non equa dei guadagni. Infatti la crescente produzione di manufatti da parte dei paesi a basso costo della manodopera, causa la perdita di posti di lavoro all’interno delle economie dei paesi più avanzati. Questi reagiscono riducendo i costi di produzione con delle contromisure, provocando “un ribasso” nella fornitura di servizi da parte della pubblica amministrazione, delle norme di sicurezza sul posto di lavoro, nella definizione degli standard ambientali,etc.. Analogamente, nelle economie più povere, si incentiva lo sfruttamento del lavoro minorile e la crescente mobilità dei capitali provoca sempre più spesso crisi finanziarie dovute all’interdipendenza commerciale e finanziaria. L’enorme disponibilità di liquidità, molto superiore rispetto al valore delle riserve ufficiali delle Banche Centrali, provoca degli attacchi contro valute di economie “sane” riuscendo talvolta a scaturire dei veri e propri crolli nelle quotazioni del tasso di cambio comportando un impoverimento reale del paese che subisce tale attacco. Inoltre, l’impossibilità di mantenere contemporaneamente una politica monetaria indipendente in presenza di cambi fissi e perfetta mobilità dei capitali, comporta delle implicazioni notevoli anche per quanto riguarda la scelta del regime di cambio. Nonostante ciò, in termini generali, si può affermare che la globalizzazione attraverso una crescente integrazione economica ha consentito alle economie più povere di accrescere il loro peso relativo all’interno dell’ Economia Monetaria Internazionale. Tali economie, che sino ad alcuni anni fa erano tipicamente vincolate alle sole produzioni agricole, partecipano ora con un ruolo crescente alla produzione di manufatti grazie anche al trasferimento di tecnologie operato per lo più dalle multinazionali. Infine non va dimenticato che le crisi finanziarie che si sono manifestate nel corso dell’attuale fase di processo globale, sono state affrontate utilizzando meccanismi di sostegno da parte di imprese che organizzano “operazioni di salvataggio” introdotte dalla globalizzazione, inesistenti fino a qualche decennio fa.

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